le cosmicomiche

Nel 1965 esce la raccolta di racconti Le cosmicomiche. In quest’opera Italo Calvino unisce i suoi interessi scientifici a quelli letterari, accomunati da un problema di fondo: il bisogno inesausto dell’uomo di conoscere e comprendere il mondo. Il titolo mostra la capacità dell’autore di sintetizzare due generi letterari, affiancando al racconto fantascientifico la prospettiva comica.

Gli anni-luce

Una notte, osservando il cielo, Qfwfq notò un cartello in una galassia lontana. Questo cartello diceva TI HO VISTO. Facendo un rapido calcolo, si accorse che si riferiva ad un pessimo episodio che aveva compiuto duecento milioni di anni fa. Non sapendo cosa dire, espose un cartello difensivo con la scritta E CON CIO’?. Nei giorni seguenti continuarono ad apparire questi cartelli, e Qfwfq rimase sempre sulle difensive.

Si accorse, però, che ora molte persone nell’universo avevano una pessima idea di lui. Si ricordò allora di un episodio in cui era stato veramente se stesso, e voleva vedere le reazioni della galassia a questo proposito. Attese il giorno giusto, ma si accorse che quasi nessuno lo aveva notato o lo aveva collegato al rincrescioso episodio precedente.

Decise allora di costruire due cartelli, uno che attirava l’attenzione sui fatti positivi che compiva e un altro che la distoglieva nei momenti in cui non voleva essere visto. Spesso, però, li usava in modo errato, e l’universo lo vedeva sempre nei momenti sbagliati. 

Fu sollevato sapendo che ad una certa distanza le galassie lontane non sarebbero più state in grado di vederlo.

Informazioni sullo scatto
Luogo: Milano - Via S. Andrea
Data: Maggio 2015



women in halves

Uno degli autori (pensatori) che è in grado di generare un flusso interminabile di sollecitazioni visuali è Italo Calvino. Le “donne dimezzate” di questo scatto sono infatti frutto diretto delle suggestioni trasmesse dalla meravigliosa trilogia “I nostri antenati” che ho divorato (più volte) quando avevo una decina d’anni.

“…questo è il bene dell’essere dimezzato: il capire d’ogni persona e cosa al mondo la pena che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza. Io ero intero e non capivo, e mi muovevo sordo e incomunicabile tra i dolori e le ferite seminati dovunque, là dove meno da intero uno osa credere. ”

Informazioni sullo scatto
Luogo: Milano - C.so Vittorio Emanuele
Data: Aprile 2015

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